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108° Quando la perdità di sovranità provocò il desiderio di indipendenza: Il caso americano.

La ciclicità della storia deve far riflettere, i tanti disincantati spettatori, che la gravissima crisi in atto è la conseguenza delle continue cessioni di sovranità e dall’inasprimento di norme, regolamenti e leggi (comunitarie e italiane), che stanno seguendo la strada dissestata percorsa dalla Corona Inglese, nei confronti delle colonie in America, quando vollero applicare leggi ingiuste, che inevitabilmente provocarono una reazione d’indipendenza nei coloni, che rifiutarono di sottomettersi alla madrepatria.

I tanti indipendentisti (nominali) che la Sardegna ha prodotto negli ultimi anni, se solo riuscissero a raggiungere un SINCRETISMO politico, opererebbero in maniera ben diversa e soprattutto più efficace, studiando soluzioni percorribili, per renderci indipendenti, per davvero.

 

sincretismo

A seguito della costosissima – guerra dei Sette Anni – (dal 1756 al 1763), considerata da Winston Churchill la Prima vera Guerra Mondiale, furono coinvolte, per la prima volta, due vaste coalizioni europee in una lacerante conflitto in tre diversi oceani.

Così, Gran Bretagna e Prussia si scontrarono contro gli interessi economici e coloniali di Francia, Austria, Russia, Polonia, Svezia e poi della Spagna.

Le conseguenze del conflitto fecero pendere la bilancia a favore di riforme alquanto contrastanti: in materia di politica monetaria, fiscale e di controllo burocratico, che avrebbero rotto, di lì a poco, gli equilibri tra gli Stati continentali e le colonie.

La Gran Bretagna e le Colonie Americane.

Per meglio difendere gli interessi della Corona Britannica e delle Compagnie delle Indie, il Parlamento di Londra aveva approvato il Currency Act (Atto di Valuta) nel 1751, che impediva alle Colonie di pagare le importazioni britanniche con valuta americana.

I Certificati Coloniali in uso, introdotti da Benjamin Franklin, permisero alle colonie di crescere nonostante l’aumentata fiscalità. Currency Act

A differenza degli spagnoli, che dopo il conflitto iniziarono a pensare ad un progetto federale, i burocrati della Corona Britannica, con un debito pubblico di 140 milioni di sterline (raddoppiato per la guerra), non solo non concessero ai coloni una loro rappresentanza nel Parlamento (nonostante l’impegno profuso contro i francesi), ma si convinsero, altresì, di accentrare tutti i poteri nell’apparato per controllare l’Impero.

La necessità di dotare le colonie di un regolare esercito, da reclutare in loco, tra i residenti e gli indiani alleati, portò alla tragica decisione di far pagare ai coloni tutti i costi militari sostenuti.

Se l’Atto di Valuta del 1751 permetteva di pagare il fisco con la moneta coloniale, il successivo Currency Act del 1764 impose il pagamento delle imposte con valuta pregiata (oro e argento) che provocò un fortissimo risentimento nei confronti del Regno Unito, anche a seguito dei fortissimi dazi doganali sullo zucchero di canna, introdotti con il Sugar Act, per aumentare le entrate fiscali della Corona e porre fine al contrabbando.

La Stamp Act del 1765 che costringeva i coloni ad importare qualsiasi foglio di carta stampata dal Regno Unito, dove veniva apposta una marca da bollo che certificava il pagamento della tassa, scatenò un’ondata di proteste e un improvviso ampliamento della partecipazione politica.

La veemenza delle proteste costrinse il governo inglese ad abrogare la Stamp Act e ad introdurre la Declaratory Act, che affermava la legittimità del Parlamento londinese di  legiferare per le colonie “in qualsiasi caso”.

Non fu difficile capire che le inique imposte introdotte e il tentativo di impedire alle colonie di avere una propria sovranità monetaria, poté produrre così tanto malcontento, e la legge del 1773 denominata Tea Act, fu solo “la goccia che fece traboccare il vaso” che costrinse i coloni a “superare il Rubicone”.Boston Tea Party 1

A seguito della distruzione di un intero carico di the, di proprietà della Compagnia delle Indie Orientali (EIC), gettato nelle acque del porto di Boston, furono introdotte nel 1774 le Coercitive Acts (Leggi Intollerabili per gli americani), che prevedevano:

  1. Il porto di Boston sarebbe rimasto bloccato fino al completo pagamento del carico perduto dalla EIC.
  2. Il Consiglio della Provincia sarebbe stato nominato anziché eletto.
  3. Il Governatore poteva dimettere i giudici e gli ufficiali di grado inferiore, limitare il diritto di riunione e di decidere dove far processare i funzionari della corona britannica.
  4. Il Governatore poteva dislocare le truppe governative dove riteneva più opportuno.

Così, la convocazione del Primo Congresso continentale a Filadelfia fu salutata con grande entusiasmo e l’Assemblea proclamò:

  1. Nulle le nuove leggi imposte nelle colonie dal Regno Unito.
  2. Imposto il boicottaggio di tutte le merci britanniche.
  3. Stilata la Dichiarazione dei Diritti dei Coloni.

Gli scontri del 1775 tra i ribelli indipendentisti e le truppe britanniche confermarono, sotto certi aspetti, i tratti della prima rivoluzione della storia.

Il 4 luglio 1776 con la Dichiarazione d’Indipendenza, redatta da Thomas Jefferson: dichiarazione di indipendenza 1

  1. Si sanciva al nuovo Governo una forma Repubblicana.
  2. Si affermavano i diritti naturali e inalienabili dell’uomo.
  3. ll principio della sovranità popolare.
  4. ll diritto dei popoli alla rivoluzione e all’indipendenza.

L’obiettivo del Congresso era di trasformare la guerra civile all’interno dell’impero britannico in un conflitto tra stati sovrani e costruire la prima repubblica moderna del mondo atlantico.

La dichiarazione d’Indipendenza affermava anche “le potenze di terra” (le diplomazie europee) che gli Stati Uniti erano aperti ad accordi commerciali, economici e a fare alleanze.

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Grazie alla vittoria di Saratoga nel 1777 gli americani riuscirono a concludere nel 1778 un trattato con i francesi, che dichiararono guerra agli inglesi e rifornirono gli indipendentisti di armi e risorse. L’anno successivo furono seguiti dagli spagnoli, che trasformarono il conflitto in internazionale.

Dopo anni di sanguinose battaglie nel 1781 gli “americani” vinsero la guerra e nel 1783 il Regno Unito fu costretto a riconoscere l’indipendenza delle Colonie costituitesi in Stati Uniti d’America.

 
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Pubblicato da su 30 settembre 2014 in Uncategorized

 

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