In questi momenti [molto] difficili desideriamo un cambiamento, ma più ci proviamo e più troviamo ostacoli, quasi fossimo sotto assedio e mentre gli scontri si protraggono nel tempo, nessuno avanza di un millimetro.
Sono arrivato a pensare che forse siamo stati maledetti dalla DEA MADRE, che dopo secoli di sottomissioni e sfruttamenti, ci ha irrigidito il carattere a tal punto che non riusciamo più a tollerare alcun cambiamento.
Ho trovato una conferma nell’aggettivo [Balentia]:
[Colui che riesce a resistere e vivere in un ambiente povero, aspro, duro e violento è un BALENTE]
(…) definito dai più come una qualità, mentre è un grande limite, visto che vivere nella Balentia significa essere soli e contro tutti; considerare anche il vicino, e a volte il fratello, come una minaccia, con la scusa che potrebbero mettere a repentaglio quel poco che si possiede.
La Balentia in passato aveva stimolato le famose e terribili BARDANE: masse di uomini a cavallo che scendevano a valle a razziare quanto potevano, con la forza delle armi e delle minacce.
Forse per colpa delle BARDANE si è accresciuta la diffidenza negli altri e la sfiducia negli eventi che non ci permette di collaborare e risolvere i tanti problemi.
Aver subito per secoli le invasioni dal mare e le Bardane dall’interno, ci ha fatto diventare molto territoriali in casa, e ci ha fatto accettare passivamente la dominazione dello straniero di turno.
Tutto questo ci ha fatto accanire con il nostro vicino, amico e fratello, demolendone gli ideali e la velleità di crescita e di riscatto sociale, perché vedevamo in lui tutti i nostri difetti e le nostre mancanze.
Il malessere interiore di cui soffriamo è dovuto all’ambiente Balente in cui viviamo, rendendoci così invidiosi della fortuna altrui, e permalosi per una parola di troppo, da farci diventare diffidenti e spesso rancorosi in colui che vorrebbe uscire dalla gabbia in cui ci siamo messi.
Per questo [assurdo] motivo non accetteremo il comando di un altro sardo come noi, perché lo riterremo [sempre] inadeguato e incapace.
Infatti, siamo così servili nei confronti del potente di turno, che riusciamo a essere i migliori carnefici e persecutori del popolo sardo.
Forse è per questo che non troveremo la soluzione dei problemi, condannati a vivere in eterno conflitto interiore e passare il nostro tempo a distruggere il lavoro altrui.
Il motivo principale per cui ritengo sia diventata la nostra condanna, è la mancanza di FEDE, e di sperare in un futuro migliore, e senza una fede non ci sarà indipendenza.
Nessun popolo è riuscito a liberarsi senza una FEDE, rimando condannati e sottomessi ad altri.
Siamo così distruttivi che siamo riusciti a [desertificare] un PARADISO come il nostro, mentre altri popoli con una FORTE FEDE sono riusciti a far diventare un PARADISO ciò che prima era un deserto.
Forse dobbiamo prendere coscienza di questi problemi e cambiare, altrimenti, non possiamo chiedere agli altri di fare dei passi indietro, visto che non siamo disposti a delle rinunce personali.
Inoltre, per uscire da questa assurda situazione, dovremmo iniziare ad amare chi ci sta vicino e avere la fede che è possibile cambiare il nostro mondo con l’impegno e con il cuore, tirando fuori i sentimenti per troppo tempo nascosti, quasi siano una nostra debolezza.
– V O G L I A M O – C O N T I N U A R E – C O S I’ ?
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